8.9.10

Oggi Michele Serra ha scritto una delle sue Amache più belle degli ultimi tempi. E l'ha scritta per Angelo Vassallo. Il sindaco di Pollica è stato ucciso nella notte di domenica 5 settembre con nove colpi di pistola. La pista mafiosa, per le dinamiche dell'agguato e per l'attività amministrativa di Vassallo, sembra la più accreditata. Il giorno in cui la notizia della morte di Vassallo si è diffusa Marcello Dell'Utri, condannato in secondo grado per conocorso esterno in associazione mafiosa, ha tenuto una conferenza nella mia città. Alcuni di di voi lo hanno voluto, molti applaudito. Non c'entra niente, o forse sì:
Più ancora del sangue di Angelo Vassallo, ambientalista e sindaco, ennesimo martire della democrazia ucciso dalla dittatura criminale, è il suo nome che ci deve essere caro, e presente. Angelo Vassallo, Angelo Vassallo, Angelo Vassallo: cerchiamo per piacere, nella nostra distrazione e nella nostra rassegnazione, di mandarlo a memoria, come si faceva con le poesie a scuola. Saviano ha già atto l'elenco terribile dei morti dimenticati. Militanti politici, amministratori, giudici, poliziotti, sindacalisti, uomini dello Stato e uomini del popolo freddati dai servi-sicari che per quattro soldi onorano il potere bestiale dei loro padroni ricchi, feroci e ignoranti, distruttori della loro terra e carnefici del loro popolo. Nemici della bellezza e del coraggio, edificatori di bruttezza e paura, con le loro montagne di denaro che ammorba, corrompe, avvelena, ma non sa creare niente di utile, di gentile e di condiviso. Impossibile immaginare un omicidio politico più politico di questo: il difensore del bene comune assassinato da chi vuole mangiarselo, il bene di tutti, e farne indigestione lui soltanto, lui e la sua piccola tribù ingorda. Angelo Vassallo, Angelo Vassallo, Angelo Vassallo: i nomi, almeno i nomi, cerchiamo di salvarli dalla morte.
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