6.7.10

Nella sua relazione annuale al Parlamento, Corrado Calabrò, presidente dell'Agcom, ha denunciato oggi il precario stato della rete italiana. A causa del crescente numero di utenti che si connetto alla rete in mobilità, tramite ovvero smartphones, iPad e chiavette, la rete italiana rischierebbe il collasso in quanto non dipone di risorse sufficienti a sostenere il traffico complessivo. La relazione annuale dell'Agcom di 400 pagine presentata da Calabrò in sintesi (la si può leggere qui) ha inoltre denunciato il forte ritardo del nostro paese nel dotarsi di reti Ngn di nuova generazione con fibre ottiche e ha fortemente criticato i gestori per il loro non impegnarsi in un progetto concreto per il lancio delle Ngn. La saturazione della rete è testimoniata dalla lentezza delle connesioni sui supporti mobile che mediamente si ferma a 1 o 2 Megabit al secondo, contrariamente a quanto promesso dagli operatori con la formula "fino a 7, 14 o 28 Megabit al secondo. Calabrò ha dichiarato che l'Agenzia si sta impegnano in un progetto di liberalizzazione di frequenze radio lasciate libere dal passaggio al digitale terrestre: secondo quanto affermato prima del 2015 300 mhz saranno messi all'asta per la banda larga. Repubblica spiega bene la questione. Curiosamente in contraddizioni le reazioni di Telecom e Vodafone: secondo la prima la rete italiana sarebbe sicura e al riparo da qualsiasi rischio collasso, mentre l'ad italiano della seconda ha dichiarato, sempre a Repubblica, di condividere le preoccupazioni di Calabrò. Al momento è bene ricordare che solo il 47% della popolazione adulta italiana ha accesso a internet, mentre in Germania la percentuale sale al 75%.
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