2.7.10

Ieri in diverse piazze d'Italia, parallelamente alla manifestazione di Piazza Navona a Roma, si è manifestato contro il ddl 1611 sulle intercettazioni. Anche Milano è scesa in piazza con una manifestazione organizzata da diverse associazioni riunite sotto "Milano contro il bavaglio" cui hanno aderito il Partito Democratico, l'Italia dei Valori, la Camera del Lavoro e la Cgil e moltissime altre sigle. E' stata una bella piazza, plurale e intelligente, solare, unita. Bella anche perchè non sempre si è tutti d'accordo su tutto, perchè alcune volte la memoria corta di alcuni nel lodare ciecamente qualcuno ti fa incazzare e bella anche perchè se con altri hai poco in comune quanto a linguaggi e storia politica si è comunque in piazza in tanti anche se è giovedì e fa caldo. Si è manifestato contro una legge assurda e pericolosa: che restringe di molto gli spazi di indagine e rende difficoltose di per sè le stesse indagini, come ha ricordato Carlo Smuraglia, presidente dell'Anpi ieri in Piazza Cordusio. E' una legge che mette alle strette la stampa, vietando pubblicazioni, inserendo sanzioni fino al carcere per i cronisti. Il ddl è stato analizzato in tutte le sue parti, e bocciato da tutti: sia per gli aspetti relativi alle limitazioni di indagine, sia per quanto riguarda l'imbavagliamento dei media. Si è parlato poco e male della parte relativa a internet. Il ddl inserisce delle novità anche per i blog, inserendo anche qui limitazioni e sanzioni assurde. E' il segnala che si sono resi conto che esiste un'opinione pubblica nuova, attiva che sfugge alle dinamiche televisive, a un modello vecchio di informazione, dove qualcosa può diventare più vero del vero. Internet esiste e si sono resi conto che non è più uno strumento utilizzato solo dai bruciati di informatica. L'ossessione per la televisione si sta allargando. Ieri a Milano si è manifestato, ed è stato bello, si sono fatti sentire anche i poliziotti che aderiscono a Slip-Cgil, Siulp, Sap, Siap, Ugl, Coisp e Anfp. Ci siamo commossi tutti quando Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, è salito sul palco di Piazza Cordusio con un'agenda rossa. Ci siamo commossi perchè lo scempio della coscienza civile è un dramma non emendabile, per cui non basta stare su Facebook, si è detto. Siamo scesi in piazza perchè di fronte a questo abbiamo tutti vent'anni: ha vent'anni Salvatore Borsellino, ha vent'anni Vincenzo Consolo quando cita Carlo Levi e l'eterno fascismo italiano, ha vent'anni Carlo Smuraglia, ha vent'anni Piero Colaprico, ha vent'anni Tiziana Prezzo. Di fronte a certe cose abbiamo tutti vent'anni e a vent'anni ci sono lussi, come starsene a casa, che non possiamo permetterci.
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