29.7.10

Pingdom, una società che tratta di statistiche su internet, ha reso pubblici alcuni dati rilevati da Internet World Stats sulla diffusione e l'utilizzo di internet nel mondo. In tutto il mondo sarebbero 1,8 miliardi gli utenti della rete. La Cina ha addirittura 420 milioni di internauti e guida la classifica con un numero doppio rispetto ai diretti inseguitori, gli USA con 234, 4 milioni. L'estensione della popolazione fa molto, certo. In Italia gli utenti sono 30 milioni e fanno vivacchiare il nostro dato al quattordicesimo posto della classifica mondiale, preceduti dall'Iran (!) con 33,2 e seguiti a ruota dalle Filippine con a loro volta circa 30 milioni di internauti attivi. La Nigeria, invece, ha più o meno gli stessi numeri della Francia, circa 44 milioni di utenti. Pingdom ha poi confrontato il numero di utenti di internet con la popolazione totale equiparando paesi con una popolazione totale simile rivelando il tasso di "penetration" di internet nei singoli paesi. La media europea di questo dato si attesta attorno al 58,4 %: il dato italiano è abbastanza sotto questa soglia, fermo al 51,7% e ci blocca al 33esimo posto in classifica. Beppe Civati ha fatto notare che 30 milioni non sono pochi, ma in realtà lo sono. Interessante il dato islandese, come quello di Citta del Vaticano. E quello italiano, ovviamente. C'è però da dire che gli italiani possono essere considerati utenti che di internet e delle sue potenzialità hanno davvero capito tutto.

1. Islanda 97.6 %
2. Norvegia 94.8 %
3. Svezia 92.5 %
4. Olanda 88.6 %
5. Danimarca 86.1 %
6. Finlandia 85.3 %
7. Lussemburgo 85.3 %
8. Regno Unito 82.5 %
9. Andorra 79.5 %
10. Germania 79.1 %
11. Belgio 77.8 %
12. Isole Faer Oer 76.4 %
13. Svizzera 75.3 %
14. Monaco 75.2 %
15. Estonia 75.1 %
16. Austria 74.8 %
17. Guernsey e Alderney 74.6 %
18. Slovacchia 74.3 %
19. Gibilterra 70.0 %
20. Francia 68.9 %
21. Lettonia 67.8 %
22. Irlanda 65.8 %
23. Liechtenstein 65.7 %
24. Slovenia 64.8 %
25. Repubblica Ceca 64.5 %
26. Spagna 62.6 %
27. Ungheria 61.8 %
28. Lituania 59.3 %
29. Malta 59.1 %
30. Polonia 58.4 %
31. Serbia 55.9 %
32. San Marino 54.0 %
33. Italia 51.7 %
34. Macedonia 51.0 %
35. Croazia 50.0 %
36. Portogallo 48.1 %
37. Bulgaria 47.5 %
38. Bielorussia 46.2 %
39. Grecia 46.2 %
40. Turchia 45.0 %
41. Montenegro 44.1 %
42. Albania 43.5 %
43. Russia 42.8 %
44. Cipro 39.3 %
45. Romania 35.5 %
46. Ucraina 33.7 %
47. Jersey 31.6 %
48. Bosnia 31.2 %
49. Moldova 30.0 %
50. Kosovo 20.8 %
51. Città del Vaticano 11.2 %
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26.7.10

Da qualche tempo le notizie su Julian Assange erano fumose. Poi è esploso il nuovo scoop di Wikileaks che domenica ha reso noti circa 92 mila documenti riservati del Pentagono sulla guerra in Afghanistan e li ha diffusi tramite il Guardian, Der Spiegel e il New York Times. Si tratta di materiali di varia natura che attestano lati poco noti e poco ufficializzati sulla guerra in Afghanistan che va avanti ormai da nove anni. Con ogni probabilità si tratta della più grande fuga di notizie nella storia delle forze armate americane. I documenti rivelerebbero attacchi mai emersi e insabbiati in cui sarebbero stati coinvolti civili; regole di ingaggio non note; processi sommari e il rapporto ambiguo tra il Pakistan e Al Qaeda che sta gettando nell'imbarazzo l'intelligence di Islamabad, accusata di fare il doppio gioco. I documenti diffusi da Wikileaks riguardano il periodo tra il 2004 - 2009 e toccerebbero le amministrazioni Bush e Obama. Il governo pakistano ha subito rimandato al mittente le accuse dichiarandole infondante mentre la Casa Bianca ha attaccato duramente Wikileaks. Julian Assange era già sulla lista nera del Pentagono dopo che il suo portale aveva diffuso un video noto come Collateral Murder relativo a un attacco aereo americano in Iraq che aveva fatto strage di civili. L'editoriale del NYTimes di oggi fa chiarezza più di ogni altro sulla faccenda. Qui un bel punto sulla situazione in italiano. Julian Assange ha tenuto una conferenza stampa questa mattina a Londra in cui spiegava le ragioni e la genesi dello scoop. Ha detto che è stato come aprire gli archivi della Stasi. Ha detto più o meno le stesse cose in questa intervista al Guardian:

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22.7.10

Ieri la maggioranza è stata battuta, nonostante i numeri di cui disponde, per due volte alla Camera. Due emendamenti presentati dal Pd al decreto legge che proroga la missione di pace in Afghanistan hanno mandato sotto il governo. Due volte. Il ministro La Russa e il presidente della Commissione Difesa Edmondo Cirielli inoltre non erano presenti in aula al momento della votazione. Questa è una notizia: un evidente segnale di debolezza del governo, una grave noncuranza (perpetuata per di più nei riguardi di una tematica molto cara all'elettorato di centro-dx) e una chiara vittoria dell'opposizione. Ho qui davanti a me le copie cartacee di Repubblica e Corriere della Sera di oggi e nessuna delle due testate riporta la notizia. Nemmeno un accenno. Nella giornata di ieri entrambi i quotidiani, i più diffusi nel paese, hanno pubblicato sulla questione articoli sul proprio sito web ma oggi, sul quotidiano cartaceo, nemmeno una riga. Entrambi i giornali hanno però dato ampio risalto alle dichiarazioni di Fini sui temi più disparati e Repubblica ha adirittura messo in prima pagina il leader del Pdl e dedicato l'articolo in seconda proprio alle parole del Presidente Della Camera. Ora, è opionione scema e superficiale ma molto diffusa che la più accesa forza di opposizione attualmente in attività sia rappresentata proprio dalle dichiarazioni (per che questo sono e mai atti parlamentari concreti) dal ribelle co-fondatore del Pdl. Ho scritto oggi pomeriggio a Ezio Mauro per chiedergli se alla luce delle scelte odierne del suo giornale non sia convinto, come lo sono io, che quella scema ma diffusa opionione non sia forse molto indotta dai media stessi. Sono sicuro mi risponderà. Sono convinto inoltre che l'opposizione si faccia con atti parlamentari concreti e non con le dichiarazioni a mezzo stampa mai confermati dall'agire politico. Sono convinto che la notizia di oggi fosse il risultato portato a casa dall'opposizione e le due cadute della maggioranza, non l'ennesima ovvietà detta da Fini. Sono infine convinto che è facile parlare di opposizione inesistente, quando poi dell'opposizione quasi non si parla.
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20.7.10

Richard Renaldi è un giovane fotografo che ha deciso di sfidare Facebook. Ha preso la più evidente dinamica del popolare social network, la ricerca di incontro tra persone apparentemente isolate, per sviluppare un discorso fotografico. Renaldi è rimasto molto colpito da come le persone su Facebook dimostrino un forte interesse all'incontro e alla ricerca di nuove relazioni e ha notato come il mezzo del social network imponga un scambio o un contatto tra utenti esclusivamente telematico. Renaldi ha deciso di sfruttare questa caratteristica del network, la ricerca di nuove relazioni di vario genere e l'estensione infinita e casuale di queste reti, per portarla su un piano più reale, corporale. E proprio sul corpo ha inizio il discorso di Renaldi. Il progetto si chiama Touching strangers ed è basato su un'idea molto semplice: il fotografo incontra per strada due estranei che tra di loro non si conoscono e chiede loro di posare in una foto insieme, facendo sì che i loro corpi si tocchino in un qualche modo. La soglia di distanza dagli estranei che tendiamo a sviluppare viene superata e ha inzio la comunicazione, nel bacino infinito di possibilità che è l'incontro casuale per strada che funziona un po' come la rete, come i commenti a un post su un blog dove ci inseriamo, come è facebook. Solo che Renaldi lo fa puntando tutta l'attenzione sui corpi. E in un modo o nell'altro crea reti sociali. Casuali, ma corporali.
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19.7.10


I rapper americani Shammar Allen, Dee-1, Paul Sanchez e Bennie Pete hanno scritto un pezzo in cui non le danno a dire a quelli della BP per il disastro nel Golfo del Messico. Il brano si chiama Sorry ain't enough no more inizia proprio con le goffe scuse dell'azienda. Ma le scuse non bastano più dicono. E come dar loro torto, dato che le cose sembrano tutto tranne che risolte.

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16.7.10

Pare che internet funzioni solo di giorno, o meglio, così è per quanto riguarda l'Atac, l'azienda che gestisce i trasporti pubblici di Roma. Il futuro non è scritto, si dice, delle volte.



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15.7.10

E' stata "battezzata" ieri la nuova centrale Enel di Priolo, vicino Siracusa. Si tratta di una centrale solare termodinamica a specchi, che funziona tramite un procedimento diverso rispetto a quello delle normali centrali a energia solare. Questi nuovi specchi utilizzano degli speciali sali, ottenuti da fertilizzanti, al posto del tradizionale olio come termovettore e l'intera centrale è dotata di un innovativo sistema di tubi e specchi collettori parabolici in grado di immagazzinare l'energia proveniente dal sole e mantenere così attiva la centrale anche di notte e nei giorni di brutto tempo. La Siemens ha già acquistato una quota dell'azienda italiana che produce questa tecnologia, la Archimede Solar Energy del gruppo Angelantoni, e si è molto interessata al progetto. la nuova centrale di Priolo ha preso il nome di Archimede, in onore dello scienziato siracusano che nel 212 a.C difese la città dagli attacchi delle navi nemiche proprio con degli specchi. Ma Archimede è anche il nome del progetto lanciato nel 2004, da presidente dell'Enea, dal fisico premio Nobel Carlo Rubbia che a Priolo trova il suo primo compimento italiano. Rubbia aveva già realizzato alcuni progetti, ma in Spagna, dato che nel 2005 il Governo Berlusconi di allora aveva pensato bene di licenziarlo. La centrale di Priolo è adesso attiva e produrrà 5 megawatt di energia totalmente green, risparmiando emissioni di 3250 tonnellate annue di anidride carbonica nell'atmosfera. All'inaugurazione della centrale, secondo Repubblica di oggi, Fulvio Conti, ad di Enel, avrebbe lodato il progetto, grantendo però investimenti da parte di Enel anche nel nucleare. L'energia nucleare, nonostante la magnifica manifestazione di futuro incarnata dalla Archimede là a due passi, sarebbe stato lodato anche dal ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo, intervenuta all'inaugurazione. Carlo Rubbia, invece, non ha detto niente, dato che non è stato invitato, ma d'altronde lui sull'opportunità del nucleare la pensa così.
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Un nuovo mash-up mediale sulle dimissioni del sottosegretario Cosentino:


Cosentino si dimette da sottosegretario

"Nessun dossier, Fini vuole il potere"

Informativa: per il gruppo il premier era 'Cesare '


Eolico, Cosentino si dimette da sottosegretario
Premier teme sempre più Fini:
punta a minare la mia leadership


Il sottosegretario si dimette, ma Berlusconi lo difende.
Di Pietro: ora l'arresto. Il Pd: la maggioranza è nei guai


Scandalo Eolico, Cosentino si dimette:
mio interesse tutelare il governo|video


Inchiesta su eolico e P3 , Nicola Cosentino si dimette da sottosegretario all'Economia

Il sottosegretario e il coordinatore del Pdl sono coinvolti in inchieste

Cosentino si è dimesso da sottosegretario


P3, Cosentino si dimette: «Io estraneo
ai dossier. Fini vuole solo il potere»

Fini: dimissioni doverose. Premier: è innocente. Idv: Camera
autorizzi l'arresto. Anm: si dimettano i magistrati coinvolti


Cosentino
si dimette

Cosentino si dimette da sottosegretario, ma resta coordinatore del Pdl in Campania. Fini aveva fissato mercoledì il dibattito sulla sfiducia






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13.7.10

La voce sta facendo il giro delle redazioni da ieri pomeriggio, da quando Articolo 21 ha pubblicato sul suo sito la dichiarazione di Giuseppe Giulietti, potavoce dell'associazione e Vincenzo Vita, senatore del pd, secondo la quale Corradino Mineo, direttore di Rai News 24, sarebbe in procinto di essere sostituito da un esterno, più gradito alla Lega Nord. La notizia oggi appare sempre più concreta anche perchè la RAI, nè Masi, hanno smentito nulla. Franco Ferraro, attuale caporedattore di SkyTg24, sarebbe il nome preposto a sostituire Mineo e sarebbe nominato quindi in quota Lega Nord. Mineo verrebbe cacciato nonostante Rai News, l'unico canale all-news della tv di stato, abbia raggiunto soddisfacenti risultati in fatto di ascolti e critica proprio nei confronti della diretta concorrente, Sky News. Vincenzo Vita ha inoltre denunciato la possibilità che, qualora Mineo fosse effettivamente sostituito, la maggioranza avrebbe il controllo su 10 delle 11 testate giornalistiche in casa Rai. Non è mai avvenuto nell'intera sgangherata storia dell'azienda. Oggi Articolo 21 ha lanciato un appello per chiedere che Mineo non venga sostituito. Alessio Gorla, membro del cda Rai, intervistato a Klauscondicio su Youtube, ha invece confermato che l'avvicendamento avverrà a breve. A suo dire, sarebbe fisiologico.
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10.7.10

Ho sempre avuto una piccola ossessione personale, uno di quei pensieri ricorrenti che puntualmente tornano a farsi sentire quando le città si riempiono di turisti da tutte le parti del mondo. In quante foto scattate da sconosciuti vacanzieri sono rimaso impresso? Quanti turisti giapponesi, ad esempio, messi in posa in piazza Duomo hanno una foto di loro sorridenti con me impresso dietro mentre cammino verso casa con la borsa della spesa? Quante immagini di me mentre compro il giornale all'edicola sotto casa nei ricordi vacanzieri di qualche americano? Spesso ci penso e immagino tutti questi sconosciuti che probabilmente convivono con mie immagini di quando ero bambino e nemmeno se ne accorgono, anzi nemmeno lo sanno. Giustamente si interessano di loro, non di me. Il pensiero a volte però si fa sentire al contrario: chissà che ne è stato di tutta quella gente rimasta impressa nelle mie foto scattate in giro per il mondo. Ho questa foto di qualche anno fa scattata a Berlino mentre sono appoggiato a una Trabant davanti al Palast Der Republik (che ora è stato "smontato") cui sono molto affezionato. Delle volte mi interrogo sui destini del tipo che passa alla mia sinistra con la sua borsa a tracolla da studente troppo berlinese per essere vero o sull'identità della ragazza con l'impermiabile, venuta da chissà dove. Internet ha amplificato anche questo. Una foto scattata e messa online, o inserita casualmente in qualche sito web, diventa una foto di tutti. Le foto su Flickr, ad esempio, non sono protette da copyright e chiunque può farne l'uso che preferisce. Se un utente caricasse la foto della folla intervenuta a un concerto, ad esempio, e qualche webzine musicale utilizzasse proprio quello scatto per allegarlo alla propria recensione saremmo davanti a una foto collettiva, di tutti coloro i quali sono stati ritratti nella foto. Non sarebbe più il ricordo personale di qualcuno. Se la foto finisse su facebook, poi, e fosse resa pubblica, tutti noi potremmo riconoscerci e taggarci e scoprire l'identità della persona che ci stava accanto al concerto. All'ultimo festival di Glastonbury è stata scattata una foto alla folla davanti al Pyramid Stage durante la trasmissione di Inghilterra - Slovenia dei mondiali. Si calcola che ci fossero circa 70mila persone. La foto è su Facebook e la compagnia telefonica Orange sta cercando di stabilire il record di numero massimo di persone taggate in una foto. Anche questo è marketing. Pare che finora si siano taggati in 5576. La redazione del Guardian sta dando una mano al progetto e in particolare vorrebbe sapere se qualcuno conoscesse l'identità del fan degli Slipknot qui sotto, che fa il medio alla camera:


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9.7.10


Per ricordarvi che la legge Bavaglio colpisce anche il web e i blog quale questo è.

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8.7.10


Ingrati e indegni di esistere. Lo pensano alcuni lettori de Il Giornale intervenuti sulla pagina Facebook del quotidiano a riguardo dei terremotati scesi in piazza ieri. Qui potete leggere alcuni dei commenti. Solidarietà ai condannati per mafia, ma non ai terremotati manganellati. Sono la gente che ama e che crede.
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7.7.10

Ci sono due video che oggi stanno girando molto in rete e soprattutto su Facebook. Il primo è il nuovo spot del Ministero del Turismo per incentivare gli italiani a trascorrere le vacanze nel loro paese. La voce narrante è quella del premier Silvio Berlusconi che racconta di un paese fatto di cielo, sole e mare, ma anche di storia, cultura e arte. Sarà presto mandato in onda su tutte le televisioni nazionali. L'altro, invece, è un video girato poco fa nelle strade di Roma che documenta la carica subita dai terremotati aquilani, venuti a Roma per chiedere la sospensione delle tasse nelle zone colpite dal sisma e una legge speciale per la ricostruzione. In Piazza Venezia sono stati manganellati. Secondo Il Centro i feriti sarebbero almeno quattro. Si può seguire la manifestazione dal profilo Twitter de Il Post da Roma. Scegliete bene quale video condividere sul vostro profilo.



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6.7.10

Nella sua relazione annuale al Parlamento, Corrado Calabrò, presidente dell'Agcom, ha denunciato oggi il precario stato della rete italiana. A causa del crescente numero di utenti che si connetto alla rete in mobilità, tramite ovvero smartphones, iPad e chiavette, la rete italiana rischierebbe il collasso in quanto non dipone di risorse sufficienti a sostenere il traffico complessivo. La relazione annuale dell'Agcom di 400 pagine presentata da Calabrò in sintesi (la si può leggere qui) ha inoltre denunciato il forte ritardo del nostro paese nel dotarsi di reti Ngn di nuova generazione con fibre ottiche e ha fortemente criticato i gestori per il loro non impegnarsi in un progetto concreto per il lancio delle Ngn. La saturazione della rete è testimoniata dalla lentezza delle connesioni sui supporti mobile che mediamente si ferma a 1 o 2 Megabit al secondo, contrariamente a quanto promesso dagli operatori con la formula "fino a 7, 14 o 28 Megabit al secondo. Calabrò ha dichiarato che l'Agenzia si sta impegnano in un progetto di liberalizzazione di frequenze radio lasciate libere dal passaggio al digitale terrestre: secondo quanto affermato prima del 2015 300 mhz saranno messi all'asta per la banda larga. Repubblica spiega bene la questione. Curiosamente in contraddizioni le reazioni di Telecom e Vodafone: secondo la prima la rete italiana sarebbe sicura e al riparo da qualsiasi rischio collasso, mentre l'ad italiano della seconda ha dichiarato, sempre a Repubblica, di condividere le preoccupazioni di Calabrò. Al momento è bene ricordare che solo il 47% della popolazione adulta italiana ha accesso a internet, mentre in Germania la percentuale sale al 75%.
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La Regione Lombardia finanzierà con 234 mila euro il prossimo Meeting di Rimini per materiale promozionale e gadget. Nel 2007 gli euro stanziati per uno stand nella medesima manifestazione furono circa 170 mila e si calcola che complessivamente sia stato versato in sette anni dalla Regione Lombardia, nei suoi ultimi anni formigoniani, al Meeting di Rimini circa un milione di euro. Evidentemente Rimini è in Lombardia. Secondo Paolo Valentini, capogruppo pdl in Regione, il Meeting di Rimini sarebbe la più importante manifestazione culturale d'Europa (!) e come tale meriterebbe un finanziamento del genere. Quest'anno i ciellini al meeting si interrogheranno sulla "necessità d'infinito". Anche la Lega Nord, che è nella giunta Formigoni, per parola del suo capogruppo Stefano Galli ha sollevato obiezioni sul finanziamento al meeting ed è stata spronata dal Pd a ritirare le delibere a riguardo. Proprio qualche giorno fa Roberto Formigoni sul suo sito aveva avanzato la proposta di una commissione Stato-Regioni che monitorasse gli sprechi, a suo dire ancora troppo elevati. Ce n'è un gran bisogno, evidentemente. Un libro racconta come stanno andando le cose ultimamente in Lombardia, l'ho recensito qui.
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5.7.10


Un nuovo mash-up mediale sulle dimissioni del ministro Bracher:

Brancher si dimette da ministro - video
Berlusconi: "Condivido la sua scelta"
; Brancher in tribunale:mi dimetto|video

Berlusconi: «Bene, evitare polemiche», Brancher in aula: "Mi dimetto"

Berlusconi: una scelta condivisa; Ognuno avrà i suoi diciotto giorni di celebrità

La breve storia del ministro Brancher, dall’incarico alle dimissioni;

Brancher dai giudici
«Mi dimetto»
Berlusconi: condivido
, Brancher va in tribunale: "Mi dimetto"

Berlusconi: "Ho condiviso la decisione",

Brancher annuncia le dimissioni da ministro. Berlusconi: «Ho condiviso la decisione», Brancher si dimette in aula: Il Cav: «Decisione condivisa»,

Il Pdl non c’è più. Nel tutti contro tutti salta Brancher?,

Brancher: "Mi dimetto" Il premier: "Scelta condivisa" L'opposizione: vittoria,

Brancher di fronte ai giudici: “Mi dimetto”

Il ministro al Decentramento e alla Sussidiarietà ha annunciato al processo Antonveneta la propria intenzione di dimettersi e ha chiesto il rito abbreviato. Berlusconi: "Decisione condivisa con me". GUARDA IL VIDEO DELLA DICHIARAZIONE IN AULA


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Blog Generation di Giuseppe Granieri è un libro bellissimo. Completo come un saggio dev'essere, ma avvincente e spassionato come spesso, invece, i saggi non sono. I libri che trattano di Rete come questo tendono di solito a diventare obsoleti nell'arco di pochi mesi: gli argomenti trattati rischiano di smettere di essere al centro dei dibattiti molto in fretta (pensate a un libro pioneristico sull'Ipad pubblicato oggi, tra un anno a chi potrebbe servire?), le edizioni smettono di essere riproposte e i volumi finiscono nel modernariato delle librerie che trattano usato (dove, però, spesso è facile trovare vere e proprie perle, come a me è capitato recentemente con Illusioni necessarie di Noam Chomsky del 1992). Blog generation è un libro che tratta della blogosfera ed è stato scritto nel 2004, per essere pubblicato la prima volta da Laterza nel 2005. Da quel momento a oggi sono passati cinque anni e un libro incentrato su questi argomenti, in cinque anni, se contiamo le trasformazioni che hanno riscritto i parametri delle reti sociali proprio negli ultimi anni del decennio '00, potrebbe se letto oggi apparire quasi preistorico. Eppure Blog generation appare tutt'ora molto attuale. E' un volume che fissa definitivamente i caratteri delle iterazioni tra blog, le caratteristiche della "Big Conversation" online, le modalità della circolazione delle informazioni tra i nodi costituiti da tutti i weblog. Il capitolo "Democrazia 3.0", prendendo a esempio la campagna elettorale di Howard Dean incentrata su internet del 2003, letto oggi che Obama è presidente, potrebbe servire da memorandum, da documentario di un'esperienza passata o poco più. Eppure, per il suo riuscire a fissare saldamente anche qui gli archetipi della circolazione delle idee online che invece di Obama si parli di Dean non fa differenza: la gente, in Rete, fa politica, partecipa al dibattito, si interessa alle questioni rilevanti e decide ed agisce di conseguenza. Lo faceva e lo ha fatto con Dean nel 2004, lo ha fatto di nuovo, e fragorosamente, con Obama tra il 2007 e il 2008. Si possono sostituire le esperienze citate, si possono aggiornare i riferimenti (come fa ottimamente la nuova "Postfazione 2009" nell'edizione più recente), ma l'ossatura del libro è tutt'ora ben salda: scritto da un navigante quando navigare era pionieristico, Blog generation, ora che la Rete è un mare tranquillo per milioni di persone, è una precisa mappa di viaggio. Libertà di dibattito ateniese e auctoritas, appunto.
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4.7.10

Un video su youtube incastra nuovamente la BP. C.S Muncy, fotoreporter freelance americano, è riuscito a oltrepassare la zona rossa vietata alla stampa sulla Grant Isle in Lousiana sita a venti metri dalle spiagge contaminate dal petrolio e ha realizzato un video. Sembra che la BP stia nascondendo il casino sotto il tappeto, coprendo con la sabbia il petrolio giunto sulla costa. Nel video si vede chiaramente lo strato nero di greggio coperto da nuova sabbia. La consistenza di quest'ultima, inoltre, sarebbe sospetta. Sul blog di Allison Kilkenny, giornalista indipendente e blogger amica di C.S Muncy, si possono trovare altri documenti sulla faccenda. E' a questo punto chiaro per quale ragione le spiagge siano interdette alla stampa. Il video su youtube nel frattempo è stato visto da 90966 persone e la notizia sta facendo il giro dei media americani e internazionali.

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3.7.10

Luglio è iniziato e la notizia è che fa caldo. Per dirla con Repubblica, anzi, l'estate è proprio arrivata perchè evidentemente, fa caldo. Fa caldo d'estate, pensate. Nel caso vi fosse venuto in mente di andare oggi pomeriggio a vedere Argentina - Germania al centro di una landa di cemento dove picchia il sole ininterrottamente con il maglione sulle spalle, ecco i consigli degli esperti: bevete molta acqua, cercate zone d'ombra, non mangiate, se potete, pesante e vestitevi leggeri. Studio Aperto, vera avanguardia del settore, si è lanciato ieri in una brillante inchiesta video sui rimedi anti-caldo ed è anche riuscito, pensate, a imprimere su nastro "il ruomore dell'afa". Hanno scoperto che a un imbocco della tangenziale di Bologna, a inizio pomeriggio di un giorno di luglio sotto il sole a picco, la temperatura può raggiungere i 40 gradi. Il vulnus delle notizie sui più elementari stati fisici del mondo si allarga a vista d'occhio e colpisce tutti i più importanti organi di informazione nazionali, ma tutti, proprio tutti, davvero tutti. Gli esperti invitano inoltre ad evitare prolungate esposizioni al sole e a dotarsi di scorte d'acqua prima di mettersi in viaggio. L'allerta riguarda anziani e bambini, le fasce più sensibili.

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2.7.10


See you soon for tea: Margareth Tatcher ha scritto una lettera a Sarah Palin, via Julia Baird di Newsweek.
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Ieri in diverse piazze d'Italia, parallelamente alla manifestazione di Piazza Navona a Roma, si è manifestato contro il ddl 1611 sulle intercettazioni. Anche Milano è scesa in piazza con una manifestazione organizzata da diverse associazioni riunite sotto "Milano contro il bavaglio" cui hanno aderito il Partito Democratico, l'Italia dei Valori, la Camera del Lavoro e la Cgil e moltissime altre sigle. E' stata una bella piazza, plurale e intelligente, solare, unita. Bella anche perchè non sempre si è tutti d'accordo su tutto, perchè alcune volte la memoria corta di alcuni nel lodare ciecamente qualcuno ti fa incazzare e bella anche perchè se con altri hai poco in comune quanto a linguaggi e storia politica si è comunque in piazza in tanti anche se è giovedì e fa caldo. Si è manifestato contro una legge assurda e pericolosa: che restringe di molto gli spazi di indagine e rende difficoltose di per sè le stesse indagini, come ha ricordato Carlo Smuraglia, presidente dell'Anpi ieri in Piazza Cordusio. E' una legge che mette alle strette la stampa, vietando pubblicazioni, inserendo sanzioni fino al carcere per i cronisti. Il ddl è stato analizzato in tutte le sue parti, e bocciato da tutti: sia per gli aspetti relativi alle limitazioni di indagine, sia per quanto riguarda l'imbavagliamento dei media. Si è parlato poco e male della parte relativa a internet. Il ddl inserisce delle novità anche per i blog, inserendo anche qui limitazioni e sanzioni assurde. E' il segnala che si sono resi conto che esiste un'opinione pubblica nuova, attiva che sfugge alle dinamiche televisive, a un modello vecchio di informazione, dove qualcosa può diventare più vero del vero. Internet esiste e si sono resi conto che non è più uno strumento utilizzato solo dai bruciati di informatica. L'ossessione per la televisione si sta allargando. Ieri a Milano si è manifestato, ed è stato bello, si sono fatti sentire anche i poliziotti che aderiscono a Slip-Cgil, Siulp, Sap, Siap, Ugl, Coisp e Anfp. Ci siamo commossi tutti quando Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, è salito sul palco di Piazza Cordusio con un'agenda rossa. Ci siamo commossi perchè lo scempio della coscienza civile è un dramma non emendabile, per cui non basta stare su Facebook, si è detto. Siamo scesi in piazza perchè di fronte a questo abbiamo tutti vent'anni: ha vent'anni Salvatore Borsellino, ha vent'anni Vincenzo Consolo quando cita Carlo Levi e l'eterno fascismo italiano, ha vent'anni Carlo Smuraglia, ha vent'anni Piero Colaprico, ha vent'anni Tiziana Prezzo. Di fronte a certe cose abbiamo tutti vent'anni e a vent'anni ci sono lussi, come starsene a casa, che non possiamo permetterci.
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