29.6.10

Nella sua ultima Bustina di Minerva, pubblicata sull'Espresso in edicola questa settimana, Umberto Eco ha dedicato dello spazio a Il lessico del populismo, iniziativa intrapresa da Gustavo Zagrebelsky sul sito dell'associazione Libertà e Giustizia. Si tratta di una rubrica aperta ai contributi dei lettori che vuole analizzare alcune delle espressioni linguistiche che caratterizzano il dibattito politico italiano. Zagrebelsky ha redatto la prima analisi dedicata all'espressione "mettere le mani nelle tasche degli italiani", sempre più frequentemente presente nel dibattito politico italiano. La giornalista ed ex deputata Sandra Bonsanti si è invece occupata di "condividere la memoria storica", mentre lo storico Giuseppe Volpe ha scritto di "essere radicati nel territorio" ed "esporre alla gogna mediatica". La rubrica è aperta alle segnalazioni dei lettori che possono lasciare un commento sul sito o inviare via mail (redazione@libertaegiustizia.it) le voci che vorrebbero analizzate. Il progetto nasce dalla convinzione che alcune espressioni linguistiche entrino nel dibattito politico fino ad essere assunte dall'opinione pubblica e dagli organi di informazione come automatismi, spesso svuotati di senso, fino a diventare vere e proprie categorie o convinzioni della politica. Si pensi ad esempio a come termini quali "i moderati" o "dialogo" abbiano assunto negli ultimi mesi significati diversi rispetto a quelli originari o come il concetto di "liberale" sia quotidianamente stravolto del suo significato dal lessico governativo. La buona salute di una democrazia passa anche dalla qualità dei suoi linguaggi e dalle modalità di fruzione della politica. Lo svilimento dei linguaggi e lo svuotamento di significato dei termini sono per l'appunto propri del populismo, sia esso costituito di "discese in campo" o di "opposizione inesistente" e "sono tutti uguali".
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